R.U.S.CO – Quando l’arte torna in strada

Opere strappate alla strada e rinchiuse in una qualche galleria d’arte e opere che vengono ricoperte dagli autori stessi in segno di protesta. In questi giorni Bologna sembra essere il centro del mondo. La domanda però è: che fine ha fatto la vera essenza della street art?
L’arte di strada è l’arte del popolo, è l’arte di tutti: del viandante che visita la città, dello studente che tutte le mattine passa distratto davanti a quel murales, del fruttivendolo che può ammirare quello stencil dal suo negozio e di chiunque abbia un buon punto d’osservazione. Ogni disegno, ogni murales e ogni stencil nasce in un determinato punto per raccontare una storia, per lasciare un messaggio e per segnare un passaggio. Nessuno sa quanto durerà e come si trasformerà. Questa è la legge della strada, questa è la vita di ogni città o paese e, francamente, è anche l’aspetto più bello dell’arte di strada. Un’arte senza obblighi, senza leggi, senza legami e senza tempo, se non quello del muro che gentilmente la ospita. Nel caos bolognese è stato bello scoprire che c’è ancora chi crede nella non privatizzazione delle opere di strada e chi ha ancora la forza e la voglia di lanciare un messaggio forte e chiaro: lasciate che le opere tornino in strada!
L’Associazione Serendippo, gruppo bolognese formatosi nel 2008, è da sempre impegnata nella promozione e nella salvaguardia della street art. Con lo scopo di lanciare un forte segnale contro la mostra di street art a Palazzo Pepoli a cura di Fabio Roversi Monaco che inaugura il 18 marzo a Bologna, Serendippo inaugurerà, nel medesimo giorno, un Museo nella città di Bologna. Infatti, la ex sede dello Zincaturificio Bolognese (via Stalingrado 63-65), destinata alla demolizione e che verrà assorbita dal nuovo polo fieristico, diventerà uno dei più grandi musei effimeri di street art mai realizzato. Sull’esempio della Parigina Tour 13, artisti italiani e internazionali, da circa venti giorni stanno dipingendo usando come tele tutti i muri dell’ex Zincaturificio ora in totale stato di abbandono. Circa sedicimila metri quadrati di capannoni che oggi sono R.U.S.Co (termine che in bolognese designa l’”immondizia”), saranno trasformati in un immenso spazio museale di arte in strada.
R.U.S.Co [Recupero Urbano Spazi Comuni] nasce senza alcun finanziamento e si nutre del principio che l’arte fatta in strada possa regalare bellezza anche dove c’è solo degrado. Il rude e lo sporco, del resto, sono il segno della presenza umana, dunque sono un segno vitale in città. Noi di Inkorsivo ci siamo intrufolati tra gli artisti intenti a dipingere e oggi vi raccontiamo la nostra esperienza tramite alcune foto che abbiamo scattato all’ex Zincaturificio.
Tra gli artisti che hanno aderito al progetto:
5074. about ponny. ache77. animelle. carlos atoche. casciu. bdn. bibbito pupo. collettivo fx. dada. dirlo. dissenso cognitivo. distruggi la loggia. ente. exit enter. fuori luogo. hazki. hpc crew. huang. incursioni decorative. hopnn. james boy. leo borri. luogo comune. marcho. nada. nemo’s. pepe coi bermuda. progeas family. psikopatik. pupa. reve+. ricky boy. sharko. snem. standard. stelleconfuse. tadlock. valda. zolta
Un’incursione sorprendente. Dietro ogni angolo una sorpresa. Una scoperta continua.
Un posto meraviglioso dal quale non saremmo voluti più venir via.
Un vero ritorno alle origini.
A voi quindi il giudizio su tutto ciò che sta succedendo a Bologna, a noi la certezza che l’arte di strada continuerà a vivere in strada.
“L’arte è o plagio o rivoluzione”
(Paul Gauguin)