“La Razzia”, a 75 anni dal rastrellamento del ghetto di Roma

Roma, ore 5:00 del mattino. Davanti al Portico D’Ottavia un paio di camion scuri e pieni di soldati tedeschi inchiodano nello spiazzo che porta al ghetto ebraico. Gli ufficiali della Gestapo – la polizia segreta di Hitler – impartiscono ordini frettolosi, i militari eseguono. È buio, quieto. La città dorme, ma la vita di 1022 persone sta per cambiare per sempre. È il 16 ottobre del 1943. Il giorno del rastrellamento del ghetto. L’ordine per chi lo esegue è sempre lo stesso: catturare tutti i cittadini di origine ebraica – razza, direbbero loro – che sono segnati su un elenco scrupoloso. Uomini, anziani, donne e bambini. Vengono distribuiti dei volantini che riportano informazioni sommarie sul loro destino. Poi tutti suoi camion. Destinazione finale, il campo di concentramento di Auschwitz Birkenau.
Di oltre mille che partiranno sui treni piombati, solo 16 faranno ritorno a casa vivi. Sedici, come la data di quella notte di settantacinque anni fa. Nell’anniversario di uno degli eventi che più di tutti hanno profondamene segnato la storia di Roma del ‘900, il regista Ruggero Gabbai e lo storico e autore Marcello Pezzetti, presentano “La razzia – Roma, 16 ottobre 1943”, docufilm che racconta e contestualizza il drammatico rastrellamento ordinato dal colonnello Kappler nella capitale italiana posta sotto l’occupazione nazista.
Il film – prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah in collaborazione con Rai Cinema – attraverso rari documenti storici e la testimonianza di fonti inedite, come quelle di 5 testimoni oculari allora bambini, da ampio spazio alla visione del quartiere ebraico di Roma, dove mura e strade e case romane sono state testimoni di questa terribile pagina della storia della città. Come racconta l’autore Marcello Pezzetti “Questo film presenta preziossissime e inedite testimonianze sulla tragedia del 16 ottobre a Roma che sono state realizzate nell’arco di venticinque anni. Come le testimonianze di Settimia Spizzichino, Arminio Wachsberger, Leone Sabatello, Sabatini Finzi, Lello Di Segni, che sono stati arrestati quel giorno e deportati ad Auschwitz; alcuni sono riusciti a evitare di essere presi durante la retata, ma sono stati arrestati nei mesi successivi e anch’essi deportati; altri sono stati miracolosamente salvati o sono riusciti a fuggire e a nascondersi fino alla liberazione della città”.
Presentato al Festival del Cinema di Roma, il film verrà proiettato martedì 16 ottobre 2018 presso la Camera dei deputati per iniziativa della Vice Presidente Mara Carfagna che ha “fortemente voluto” che questa proiezione avvenisse alla Camera dei deputati, in quel Parlamento che rappresenta la sovranità popolare e il cuore della democrazia, dove le leggi razziali vennero votate in una delle pagine più buie della nostra storia. “Per questo vogliamo ricordare. Il cinema è uno strumento prezioso per la sua capacità di ricostruire le vicende storiche e insieme far vibrare le corde emotive degli spettatori e rammentare la storia, custodire lo sdegno per quanto è accaduto, è ciò che noi dobbiamo lasciare in eredità alle generazioni future. E’ uno dei compiti delle istituzioni, è quello che ci accingiamo a fare con “La Razzia”. Alla proiezione prenderanno parte le massime cariche dello Stato. Una proiezione aperta al pubblico verrà proposta invece lo stesso giorno presso la Casa del Cinema alle ore 21.00. Il regista del film ha spiegato durante la conferenza di presentazione, come i film storici di questo tipo siano importanti e necessari, da produrre fin quando l’ultimo testimone rimarrà in vita, perché la testimonianza vissuta in prima persona delle vittime delle atrocità perpetrate dai nazifascisti, permanga indelebile nel ricordo dei posteri.