L’insolito Ordinario: la maschera di Poyais

Ognuno ha le sue maschere.
C’è chi si crea una maschera per scappare dal proprio volto riflesso negli occhi altrui.
Persone che aspirano a una vita da attore.
Ci sono persone che si creano una maschera per sopravvivere, rovistando in un vecchio scatolone pieno di costumi di scena fino a trovare la più adatta a sé.
Scappano da qualcuno o da qualcosa, una sensazione, una paura.
C’è anche chi si diverte a creare una maschera di se stesso continuamente, quasi ritualmente, per vedere le reazioni delle persone: si innesca così una sfida per l’inventore che vuole misurare la caparbietà dell’interlocutore. E spesso vuole misurare con vanità anche la propria bravura.
E molto facilmente spesso diventiamo la nostra maschera , non riuscendo più a distinguerla dall’io reale.
Ognuno ha le sue maschere.
Come Gregor McGregor che se ne creò una talmente credibile da dar vita ad un personaggio ammirato da tutti : un avventuriero scozzese che decise di dedicarsi alla più proficua carriera di truffatore, sotto mentite spoglie.
La sua carriera militare ebbe iniziò fin da giovane quando decise di entrare a far parte del 57esimo reggimento della fanteria inglese, nell’aprile del 1803 , all’inizio delle guerre napoleoniche.
Riuscì , senza alcun particolare motivo, ad essere promosso tenente già nel febbraio del 1804, solo un anno dopo l’inizio della sua carriera militare.
Nel 1805 sposò Marie Bowater, figlia di un ammiraglio della Royal Navy, matrimonio che durò solo 6 anni poiché Marie morì improvvisamente nel dicembre del 1811.
Tornato a Londra nel 1820, decise di autoproclamarsi cacicco del Principato di Poyais, una nazione indipendente nella Baia di Honduras che non poteva non attirare interesse da parte di chiunque date le innumerevoli descrizioni lusinghiere : una terra fertile di 32.400 km², con un piccolo numero di coloni di origine britannica e nativi di natura pacifica e amichevole , ospitale per gli immigranti britannici, attrezzata e ricca di miniere di oro e argento, addirittura priva di pericolo di malattie tropicali; descritta così in una guida di 350 pagine intitolata “Sketch of the Mosquito Shore, including the Territory of Poyais, descriptive of the country “ scritta dal capitano Thomas Strangeways.
Un paradiso terrestre per chiunque fosse all’oscuro della verità: Poyais era una porzione di terra inesistente e il rinomato scrittore Strangeways era in realtà una pura invenzione dell’abilità truffaldina di McGgregor.
Uno scherzo puramente divertente se non fosse che lo scozzese iniziò a vendere i diritti sulla terra di Poyais a 3 shilling e 3 pence per acro, un prezzo per l’epoca molto generoso, che crebbe poi fino a 4 shilling.
E perché non continuare questo divertentissimo scherzo?
Molti medici, avvocati, agricoltori e altri desiderosi di abbandonare una vita di povertà e di fare fortuna in America, cascarono ben presto nel tranello : aderirono al progetto assieme alle loro famiglie e partirono alla volta del “nuovo sogno americano”.
Salparono molte nave alla volta della nuova terra: la Honduras Packet, la Kennersley Castle, e ancora la Kennersley Castle, la Mexican Eagle e altre, con una partenza di oltre 1000 persone.
Alcuni sventurati furono spazzate via da tempeste, altri invece riuscirono ad approdare nella terra tanto ambita : una giungla deserta priva di qualsiasi agio.
Sopravvissuti a stento finirono per essere mangiati da cannibali o per morire di malattie tropicali.
McGregor partito preventivamente alla volta di Parigi, cercò dapprima di promuovere l’affare anche in Francia, pubblicò una nuova costituzione di Poyais: l’aveva fatta diventare una repubblica con se stesso come capo di Stato, aveva contratto un prestito di £300.000 finché nel 1826 fu arrestato in base ad accuse oggi sconosciute ma venne rilasciato in meno di una settimana.
E perché allora non tornare quindi a dedicarsi nuovamente alla sua truffa, stavolta con alcune modifiche ?
Niente poteva fermarlo. Continuo con la sua battaglia : scrisse una nuova costituzione, cercò di nuovo di vendere alcuni certificati fino a non morì a Caracas il 3 dicembre 1845.
Ahimè, non riuscì a truffare anche la morte !
Da una viva corrispondenza epistolare amichevole odierna :
“C’è una sedia libera a Montecitorio , Greg !”