L’insolito ordinario : Dal cretino a Serge Voronoff

Ognuno ha le proprie idee geniali.
Ci sono le idee geniali e chiare delle 2 : 06 di notte, mentre cerchi di addormentarti, tanto geniali quanto diaboliche che molto spesso non ricordi il mattino seguente.Con tanto di ronzio in testa, qualcosa in te cerca di avvertirti che finalmente hai partorito qualcosa di buono , ma niente, rimane tutto nascosto lì, dentro un piccolo cassetto che ,con ogni probabilità, si riaprirà improvvisamente tra una decina di anni quando sarai intento a fare tutt’altro.
O quelle idee geniali, che solo per averci pensato ti abbracceresti da solo ma che poi appaiono inevitabilmente irrealizzabili con il ritorno alla sobrietà.
O le idee già concretizzate : cataloghiamo le grandi invenzioni della storia e ci diciamo che alla vernice luminescente per le uscite di sicurezza ci avevamo pensato anche noi , nostro caro Sheldon Cooper.
Per non parlare dell’avere idee geniali che poi gli altri realizzano senza di te.
Paradossalmente tutte le idee davvero geniali sono anche molto semplici, basta guardare la realtà da una prospettiva diversa ed avere un pizzico di pazzia , cosa che ha preso alla lettera il sessuologo e chirurgo russo Serge Voronoff (1866-1951), abile nel vendere sogni.
Avete presente la canzone Monkey Doodle-Doo ?
Vi siete mai chiesti il perché della strofa “If you’re too old for dancing, Get yourself a monkey gland And then let’s “ ?
Una canzone conosciuta da tutti, canticchiata da molti ma con un significato noto a pochi.
Vi siete mai chiesti perché il famoso filetto di manzo particolarmente pepato e condito si chiami proprio filetto alla Voronoff ?
Oppure conoscete il persecutore della Coca Cola, il Tonico Mariani , la bevanda realizzata con vino Bordeaux e foglie di coca, inventata nel 1863 ? Provate ad indovinare chi, ancora una volta, è stato il testimonial della campagna pubblicitaria ?
Sempre lui, l’uomo che con una sola idea “geniale” conquistò fama mondiale.
Serge Voronoff , medico tra i primi ad essersi dedicato al mito dell’eterna giovinezza, ebbe una vita piena e, paradossalmente, “eterna”.
Nato in Russia, si trasferì in Egitto nel 1896 dove sperava di trovare fortuna, ci rimase per 14 anni ma poi fu obbligato per motivi di salute a tornare in terre francesi, scegliendo come terreno di direzione la Costa azzurra e come dimora una villa , Castello Voronoff, a Grimaldi, città di confine amata dai medici soprattutto per il clima.
Affascinato dalla chirurgia , effettuò con successo il suo primo trapianto di ovaie su una pecora e ,tra le molte esperienze di innesti chirurgici, ebbe modo di elaborare le sue teorie sulla ghiandola tiroide.
Questi studi ebbero un risvolto reale quando nel 1913 l’ebreo russo ,naturalizzato francese, si trovò ad affrontare il caso di Jean G. , affetto da cretinismo.
Testardo e cocciuto come ogni grande genio , Serge si convinse che il cervello del paziente in questione fosse sano e che l’unico modo per farlo tornare normale fosse di innestargli le ghiandole di una scimmia, prelevate da un deposito “naturale” di pezzi di ricambio.
L’operazione, effettuata da un team di 19 medici presenti come testimoni, si concluse con successo e , dopo aver mostrato il caso all’Accademia della Medicina, con le prove fotografiche del ragazzo prima e dopo la cura (come in figura), lo scetticismo universitario scomparve definitivamente.
Dal 1922 effettuava delicate operazioni di trapianto di testicoli di scimmia su anziani pazienti desiderosi di ringiovanire e riportava tutto ciò nei suoi molteplici scritti autobiografici, tra cui “Dal cretino al genio”, ben presto pubblicato in tutto il mondo.
Nasceva così un genio, riconosciuto a livello internazionale.
Arrivavano da ogni angolo del mondo numerosi pazienti anziani che volevano farsi operare dal John Thackery della situazione , desiderosi di venire colpiti da quella vis improvvisa e poter così rallentare la loro senilità.
Addirittura si narra che, durate i suoi frequenti viaggi, in India fu riconosciuto dal famoso maharaja di Patiala’ , Bhupinder Singh ,che lo prese come prigioniero costringendolo ad operare lui e sua moglie.
Tornato nella riviera francese, nel 1926, quando aveva ormai finito di operare, il grande spazio circostante annesso alla villa e il clima favorevole gli permisero di creare delle fattorie di scimmie, dei veri e propri allevamenti dove venivano cresciute come cavie ed utilizzate per studiare il male del secolo.
Tutto ciò fu possibile grazie ad una cospicua quantità di denaro che , anche se lui stesso si presentava come un uomo divenuto ricco per le sue capacità mediche, in realtà proveniva dall’eredità lasciatagli dalla seconda moglie, la miliardaria tossicomane Evelyn Bostwick-Castairs, , comproprietaria della famosa campagna petrolifera Standard Oil Company.
Seppure i suoi esperimenti e trapianti persero di importanza con il passare del tempo, il suo nome rimase famoso tanto da diventare un verbo di uso comune , in italiano voroniffizare e in francese voronofizer , con un significato tutto suo, utilizzato spesso anche da un giovane Benito e in parlamento dai deputati fascisti come grido per zittire gli avversari.
La sua storia non colpì solo il dittatore italiano, i grandi della letteratura europea come Svevo , Bulgakov o Conan Doyle , ma fu di ispirazione anche per oggetti di design (come posaceneri) e per copioni teatrali :
la rivista del Moulin Rouge vi dedicò molteplici numeri in cui si raccontava la storia de “ La Clinica Voronoff “ , un ospedale con ballerine in veste di infermiere dove si andava a cercare giovinezza a ritmo di can-can.
E avete presente “Il Siero di Strokogoloff “ cantata da Fred Buscaglione ?
Titolo più appropriato per l’illustre autobiografia di Voronoff forse sarebbe stato “ Dal genio al cretino ”.
Ognuno ha le sue idee geniali.
Ma basta avere anche una sola idea geniale e crederci davvero , poco importa come sia scaturita, per essere un genio ?
O forse , davvero, basta un cretino per avere delle idee ?
L’immagine copertina dell’articolo è realizzata da Giulia Migliori