Il soldato che ama cantare: Michael Lane

Prima di iniziare a leggere, sei sicuro di avere come sottofondo la musica giusta?
Dato che vorrei esserne sicura, è meglio se apri un secondo questo link: http://bit.ly/MichaelLane. Fatto? Allora, adesso puoi continuare a leggere.
Il giovedì sera è musica dal vivo, ormai è una prassi e lo è stato soprattutto due giovedì fa quando al SottoPiazza, il locale della città di Arezzo, si è tenuto il concerto di Michael Lane.
Ma chi è Michael? Fino ad un paio di settimane fa non lo sapevo neppure io, poi un giorno ho visto l’evento su Facebook e, forse per colpa di quei suoi grandi occhi azzurri o per la sua storia pazzesca, ho iniziato ad ascoltarlo e già subito dopo la prima canzone sono rimasta colpita da questo cantautore melodico, ma allo stesso tempo così vivace. Elettrizzata da questo ragazzo così anomalo, riesco ad accordarmi con i ragazzi del SottoPiazza per poterlo intervistare, quindi, armatami dell’amica english addected, arriviamo al concerto. Giunte al SottoPiazza, troviamo Michael fuori con il suo chitarrista e il suo bassista che si stanno bevendo una birra. Sembra molto diverso dalle foto, ma muoio comunque dalla curiosità di sentirlo cantare. Quasi come se ci avesse letto nel pensiero, poco dopo ci invita tutti a scendere e iniziare così il concerto. Ovviamente Michael e i suoi due amici riescono a soddisfare ogni tipo di aspettativa. Il concerto sembra quasi finito e invece i tre allegri ragazzi, pur non lasciando il loro bicchiere di gin, ci invitano ad uscire, a scendere in piazza a ritmo di musica e a cantare con loro. Così un (quasi) americano, due tedeschi (della Bavaria) e qualche italiano si sono ritrovati a cantare in inglese una preghiera comune seguendo il dolce fluire delle note dell’Hallelujah.
Adesso è il nostro turno, quindi andiamo incontro a Michael e, dopo qualche vicendevole complimento, iniziamo l’intervista tra una sorsata di birra e l’altra.
Io e Michael siamo quasi coetanei, lui è dell’86, io non vi dirò di che anno sono. Quando ho letto la sua biografia non potevo credere che fosse così giovane. Michael è nato da mamma tedesca e babbo americano e quando era molto piccolo si è trasferito in America, così, all’età di 20 anni, con tutta l’inconsapevolezza di quell’età, si è arruolato ed è finito in guerra come meccanico di elicotteri, prima in Iraq e poi in Afghanistan. Dice di non essere rimasto a lungo in nessuno dei due posti e mentro lo dice basta guardarlo per capire quanto quei pochi (?) mesi siano stati più che sufficienti. Michael si fa chiedere di tutto, non ha problemi neppure a raccontare della guerra, anche di quei momenti quando si rendeva conto di essere ancora vivo, di essere così fortunato. Tornato dall’Afghanistan, Michael ha deciso di riprendere in mano la sua vita: ha messo fine al matrimonio in america ed è partito per la Germania, la terra delle sue vacanze estive. Li ha ritrovato l’amore ben due volte: prima quello per la musica e poi quello per la sua dolce nuova moglie. La musica è sempre stata dentro di lui, forse da quando la sua giovane mamma lo cullava tra le braccia per poterlo addormentare e fargli sentire così meno la mancanza di quel padre troppo impegnato. Poi per lui la musica è diventata un’ancora di salvezza, la speranza contro una guerra così violenta. Ma cos’è oggi la musica per Michael? Credo sia tutto: la sua più grande passione, la cosa che gli viene più naturale, quella che non si stanca mai di fare, la cosa per cui preferisce coinvolgere il suo grande amore e il suo bambino, ma soprattutto il mezzo più efficace che gli permette di raccontare le sue emozioni, i suoi ricordi e quegli incubi tremendi che qualche volta tornano a fargli compagnia.
La cosa che mi ha colpita più di tutti di Michael è la naturalezza, quella con cui canta, quella con cui suona la chitarra, quella con cui si racconta. La stessa naturalezza che poi ho scoperto essere anche dietro ai suoi video, quegli stessi video clip che spesso si auto produce e che raccontano di sogni misteriosi, visioni futuristiche e animali selvaggi. Per me Michael è una positiva contraddizione vivente: un uomo di poco più di 30 anni che ha visto da vicino uno dei mali più grandi, ma che se la vive con il sorriso; una persona che per mettersi in gioco ha deciso di partecipare a The Voice Germania, ma che adesso non sa neppure perché lo ha fatto; un autore che passa dal cantare note malinconiche a canzoni così ritmate tanto da riuscire a far sobbalzare i tavolini del SottoPiazza; un tedesco che si sente americano e un americano che ama abitare in Germania; un gran bevitore che riesce a far smettere di bere tutti perché lui sta cantando; un ragazzo che crede nei grandi viaggi mistici della vita, ma che riesce a radunare intorno a sé altrettanti ragazzi unendoli in un unico coro che intona una preghiera al cielo.
Chi è Michael Lane? L’uomo che con la sua chitarra gira il mondo per mettere in note la sua storia.
Segui Michael tramite il suo sito ufficiale (che ha promesso di tradurre presto almeno in inglese) e la sua pagina Facebook.
Un ringraziamento particolare ai ragazzi del SottoPiazza. Grazie anche per tutte le birre che vi abbiamo scroccato.